domenica 10 luglio 2011

Le recensioni di Bruno Elpis - La paura fa 90 (90 racconti da 666 parole) - segue

Nell’esplosione dell’estate, valutate la possibilità – magari in una notte insonne – di tuffarvi in una bella lettura: certo, l’afa in sé è già un fastidio, quindi la lettura deve essere avvincente e dissetante come una tazza di thé freddo.
“La Paura fa 90” di www.braviautori.it è decisamente adatta per l’occasione e si candida a essere un’ottima compagnia per le vacanze incombenti: i racconti sono brevi, incalzanti. Incuriosiscono. Spesso sorprendono. Quasi sempre inquietano. A volte sono autentiche pillole di orrore concentrato.
E allora fate come me. Durante la mia vacanza nella scorsa settimana (lo confesso, mi son portato a Kos una sporta di libri, sfidando tutti i limiti imposti per il bagaglio a mano) ho spigolato ancora tra gli incredibili racconti, variegati per stile narrativo, ma tutti di ottimo livello.
Devo farvi qualche altro esempio, non bastassero quelli che ho già elencato nei mie precedenti commenti?
Grazie, Pia Barletta. Il tuo “L’ospitalità” è proprio quello che ci vuole per chi si accinge a viaggiare in aereo. Per lo meno, sul piano scaramantico.
Ringrazio anche Carmine Cantile. Il tuo “Entomologo” è quanto di meglio possa desiderare chi è infastidito dalle zanzare tigre. Ma è adatto anche a emofagi e simpatizzanti Twilight.
“I tumori dell’immaginazione” di Matteo Carriero mettono a tacere chi non la pensa come Hegel (“L’ideale è reale”) e così anche i mostri possono conquistare un loro spazio nella realtà.
Vincenza Giubilei evoca con sapienza descrittiva lo spettro terroristico di un esame (diagnostico, non di maturità!) in un racconto ansiogeno quanto basta, intitolato “Lui”. E non aspettatevi – leggendo il titolo - una storia d’amore!
Ho accolto anche l’invito di Alessandro e Roberto Napolitano, che ci esortano dicendo: “Giochiamo a cancellare”. E il loro gioco non crediate sia “pettinar le bambole”. Scherzi a parte, notevole e riuscito il loro esperimento nel pennellare uno scontro metropolitano che si consuma tra il degrado sociale.
Daniele Picciuti, con raro lirismo e raffinata cultura, intesse “Quel filo sottile” evocando le Parche e il loro sinistro ruolo, certamente non soltanto artgianal-tessile.
Dunque, dicevo, ho riletto alcuni racconti.
Poi ho chiuso il libro. La mia sete sembrava estinta.
Ma il sonno no, quello non è arrivato … E allora ho pensato al mio "racconto sullo schermo grande"(http://www.braviautori.com/forum/viewtopic.php?f=81&t=3162), per Ciesse Edizioni e www.braviautori.it e ho trascorso la notte in bianco.
Pazienza, le giornate di mare servono anche a questo: a dormire sulla spiaggia, ad abbandonarsi alla pigrizia. A meno che, com’è capitato a me, il giorno dopo vi aspetti una faticosissima escursione, nella fattispecie in Turchia, sotto il solleone del luglio saraceno.

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